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mercoledì 22 giugno 2016

DEFINIRE REGOLE E CRITERI UNIFORMI PER LE CANDIDATURE DEL M5S

Dopo la buona esperienza romana, per scelte e nel metodo democratico, di   quella pessima a Milano penso che il m5s dovrebbe dotarsi di regole chiare precise ed uniformi in tutte le città evitando altri errori e la solita improvvisazione.

Un candidato sindaco dovrebbe  avere buone competenze generali di base  e grandi capacità organizzative e di coordinamento ma non solo, dovrebbe dimostrare un minimo di cultura generale nei vari settori e capacità di comunicazione.

Dopo una prima selezione locale, credo sia opportuno che  tutta la base iscritti a livello nazionale  dovrebbe  poter decidere( almeno nelle grandi città) e non 4 gatti a livello locale che, pur conoscendo meglio la realtà del luogo, possono essere fuorviati da sentimenti di  amicizia personali o altro.  

Tante teste pensano meglio di poche, e la democrazia è fatta anche di numeri. Inoltre, i candidati dovrebbero presentare le proprie idee sul modello che si vuol perseguire, sui programmi e priorità sul metodo di lavoro ecc. 
A me sembra il minimo della serietà se davvero si vuole vincere e governare. Vedo troppe rigidità e disattenzione ad affrontare queste questioni fondamentali e ad introdurre correzioni necessarie. 

 In conclusione, credo che il “ Direttorio”  dovrebbe  adoperarsi  per  definire delle regole ed un metodo comune e trasparente,   da seguire almeno a livello regionale e nelle grandi città,   che a mio parere dovrebbe  basarsi su questi criteri:

 -far votare, almeno nei grandi centri urbani, tutti gli iscritti  al m5s,  anche per le elezioni locali, magari su una preselezione di candidati proposti dai gruppi locali,
- ogni candidato dovrebbe presentarsi indicando curriculum, competenze ed esperienze,
 -sarebbe il caso anche di indicare i criteri di selezione che secondo me dovrebbero basarsi appunto su: capacità di organizzare e coordinare del candidato, conoscenze e competenze nei vari settori, linee guida di un programma e modello che si vuole costruire in quella città o comune. Presentazione da fare attraverso anche un video per permettere agli scritti di valutare anche le sue capacità comunicative.

-criteri collegiali di controllo approfonditi, sui collaboratori esterni e componenti della  squadra, per evitare le sempre più probabili infiltrazioni, come il caso Quarto dimostra. 



La precondizione di tutto questo,ma anche per la costruzione di programmi alternativi completi, è quella di organizzarsi e coordinarsi meglio in rete e sul territorio, attraverso luoghi di incontro e soprattutto con la messa in campo finalmente di una piattaforma di proposta, con  forum e blog di supporto, e voto dove si realizzi davvero una reale democrazia diretta e partecipazione dal basso dell’intelligenza collettiva. 


In attesa  di Rousseau si potrebbe utilizzare ad es. Parelon, già in sperimentazione, meglio se supportata da un forum di pre-discussione, crescita culturale democratica  ed approfondimento secondo quanto vado proponendo( invano) da anni con un progetto:

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